Nell'avvicinarsi delle elezioni amministrative della capitale etrusca fioccano le candidature. Ultima in ordine temporale ma non per importanza quella del probo cittadino RENATINO. "Vinca chiunque, per me fa lo stesso tanto di politica non ne capisco un cazzo ma sia ben chiaro: è ora di svecchiare la nomenklatura politica della capitale. Destra e sinistra si sono dimostrate superate nell'affrontare le vere esigenze della plebe e degli aristocratici. E' ora di dare più ampio spazio alle liste autonome, ai movimenti trasversali, al corporativismo casereccio, alla rivalutazione del concetto di razza, alla lotta internazionalista, al libero mercato, all'economia sovietizzata, al culto della personalità, alla dialettica, al presidenzialismo, alla democrazia dal basso, ad una visione politica elitaria, ai prezzi politici per i biglietti dell'adriese e della San Vigiglio, al contingentamento degli arrivi dei nigri e dei cinasi, al cattolicesimo, al pan germanismo, alla malora tutto jokken...... casso me ciava mi... va ben tuto basta che i me porta n'ombra de roso ca moro de sede!" Queste le esortazioni del novello candidato prima di franare al terreno dopo una robusta bevuta di sambuca. Numerose le liste civiche interessate al prestigioso candidato il quale, secondo voci anonime ma ben informate, potrebbe portare in dote una percentuale di votanti oscillante tra il 4 e il 5% degli aventi diritto under 30. Nell'auguragli un proficuo lavoro Erre ha provveduto a chiamare i pompieri perché a colpi di idrante lo svegliassero dal suo sonno comatoso.
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