MI PREJO ESTENDERE I MIEI PIU' SENTITI AUGURI DI BUON NATALE A TUTTI. ORA SCUSATE DEVO RIENTRARE NEL POLMONE D'ACCIAIO!
domenica, dicembre 25, 2011
giovedì, dicembre 15, 2011
CAMPIONATO MONDIALE DEGLI EVENTI A CAZZO: ROVIGO BATTE ADRIA 2 A 0
Smacco, disappunto, tristezza e umiliazione da parte della plebe etrusca d’oriente alla notizia che nel campionato mondiale degli eventi a cazzo ROVIGO batte la Capitale Etrusca d’Oriente con un secco 2 a zero. Dopo il primo punto messo a segno dal duo rodigino “Stallio&Ollio de noaltri” ovvero Zangio Zangi e Orzo Bimbo con il prestigioso evento “CONZIERTO DEI DIRE STRATIZ SENZA I DIRE STRATIZ” che ha visto torme di invitati festanti inscenare trenini da fine d’anno al zientro cummerzial LE TORRI per la raccolta fondi per le lampade votive di Natale, il vulcanico duo raddoppia il bottino con l’evento al fulmicotone “Conzierto dei KISS senza i KISS”. Inutile dire che la corsa per l’accaparramento dei biglietti dell’irripetibile conzierto ha già avuto inizio con risse ai botteghini sparsi nel capoluogo. “Abbiamo talmente tante ideee che a volte non riusciamo a distinguere le cazzate dalle bojate” hanno affermato all’unisono i due baldi ziovini amministratori davanti ad un nutrito gruppo di jornalisti delle maggiori testate polesane. Nel frattempo ad Adria, nei corridoi di Palazzo Tassoni un imbronciato Zindaco Bobo afferma a microfoni spenti:” Ecco, i soliti rodigini, già l’anno scorso con il Bersagliotto di neve in Piazza Vittorio Emanuele ci avevano umiliato e adesso con queste due nuove trovate ci mettono in imbarazzo!” Ma non manca lo spirito di rivalsa della Capitale Etrusca la quale ha energie e intelligenze sufficienti per rispondere all’umiliante risultato. Sembra infatti che il vulcanico assessore D’angelo, in preda ad una crisi mistica, abbia paventato l’organizzazione di un cunzierto di musica popolare veneta con l’intervento dei sosia dei TENORES DE BITTI con gruppi spalla i COLLAGE e i CUGINI DI CAMPAGNA. Resta il fatto che il girone d’andata ha ormai palesato che i Campioni d’Inverno risultino i vituperati cuzini rodigini i quali per festeggiare hanno deciso di aprire il Corso anche al passaggio dei carri armati.
mercoledì, dicembre 14, 2011
LA SETTIMANA ECONOMICA A CURA DEL PROFESSOR ARTEMIO VIRIMBATTI
Dopo lunga meditazione e subissato dalle richieste del mio vicino in preda a crisi etiliche, ho deciso di contattare l’esimio nonché amico Professorone Artemio Virimbatti chiedendogli una gratuita collaborazione settimanale sulle varie facezie economico-finanziarie del pianeta e delle galassie limitrofe. Sebbene soverchiato da impegni, l’illustre luminare ha accettato il fraterno invito e con cuore ricolmo di letizia posto le sue acute osservazioni e le risposte ai quesiti dei zittadini etruschi d’oriente.
Artemio Virimbatti: “ Settimana che si apre all’insegna dell’incertezza. Fibrillazioni delle principali borse europee alla notizia di un attacco di diarrea della canzelliera Merkel. Non rassicurano le notizie che arrivano da Tirana per voce del ministro del tesoro albanese il quale afferma di non sapere quale sia la valuta legale del suo paese. Rutti in gradinata da parte della tifoseria interista alla notizia che Giubertoni in conferenza stampa definisce le attuali performance della compagine neroazzurra “mediocri” compromettendo la quotazione in borsa dei titoli della famiglia Moratti. Willy il pazzo, azionista di maggioranza del gruppo “ANGURIARE UNITE” è stato sottoposto ad un’indagine da parte dell’autority africana del commercio equo e solidale con gravissime ripercussioni sui future agricoli del continente nero. Cessi pubblici intasati a Pechino e cinesi incazzati fanno lievitare lo spreedz tra Bound boliviani e pizze de fango del Gabon. L’ex cantante dei Timoria Renga afferma:”con la musica mi sento rinascere dopo un anno terribile” le major discografiche annunciano licenziamenti di massa e suicidi tra i dirigenti. Bene il mercato dell’ottica in pieno rialzo alla notizia che Andrea Boccelli ha riacquistato la vista grazie all’acquisto di titoli Luxottica. Titoli di Stato, dopo il BTP Day arriva il Lunedì con il BOT Day, torme di accattoni si riversano presso le filiali delle maggiori banche italiane per capire cosa diavolo vuol dire determinando una caduta del prezzo del manganese sulle principali piazze mondiali. Il ministro dell’economia di Plutone annuncia di non capire più un cazzo di quanto succeda sulla Terra e nel dubbio annuncia un ultimatum ai principali governi terrestri. Beni rifugio in rialzo con le quotazioni dello “spago da salami” a + 65,5% ancor meglio del classico “aringhe in barile” le quali si assestano a + 21,35%. Adesso basta, ho sete, vado al bar.
lunedì, dicembre 05, 2011
LA LUNA E' ROSSA, FAZIONE ATTACCA!
Dai miei oscuri laboratori ho deciso che FAZIONE debba riprendere voce in barba ai vetusti ammuffiti scalda poltrone!
domenica, novembre 13, 2011
I QUESITI DI DECIO SBRACAZZI. N° 37585
“ Caro Erre, amico fraterno, raffinato degustatore di amari fatti in casa, mirabolante trapezista di circhi sconosciuti, frequentatore di panchine pubbliche dei più remoti giardini del regno, inarrivabile mediatore di tori, alchimista provetto nonché esperto in topinare, chi ti scrive è il tuo caro amico Decio. Seppur a conoscenza delle tue rarefatte apparizioni nella capitale etrusca d’oriente, ho nelle scorse serate cercato di incontrarti nei luoghi che abitualmente frequenti. Mi sono recato, trafelato, presso il bar della nota Pina ma nel locale “gioco carte” non ho notato la tua presenza in qualità di “osservatore dei giocatori di scala quaranta”. Allora ho fatto il giro delle residue cabine telefoniche del territorio convinto di trovarti presso una di queste mentre telefonavi a te stesso per farti compagnia durante uno dei tuoi periodi involutivi pregni di negatività esistenziale ma non ti ho trovato. Allora mi sono detto che l’unica maniera di contattarti era di scrivere questo papiro e inviartelo presso i tuoi oscuri laboratori segreti. Orbene, quanto volevo dirti è questo. Credo che converrai con me che la prima funzione dell’oro consiste nel fornire al mondo delle merci la materia della sua espressione di valore, ossia nel rappresentare i valori delle merci come grandezze omonime, qualitativamente eguali e quantitivamente comparabili. Così esso funge da misura generale dei valori, ed è solo grazie a questa funzione che l’oro, specifica merce equivalente, diviene in primo luogo denaro. Immagino che tu condivida il fatto che non è il denaro che rende commensurabili le merci. Al contrario, le merci possono rappresentare collegialmente i loro valori nella stessa merce specifica, elevandola così a comune misura del valore, cioè denaro, in quanto come valori sono tutte lavoro umano oggettivo e quindi sono in sé per sé commensurabili. Il denaro come misura del valore è la necessaria forma fenomenica della misura del valore della misura immanente del valore delle merci: il tempo lavoro. Detto ciò volevo chiederti: secondo te se mi dedico all’autoerotismo utilizzando la tecnica della manipolazione del mio organo sessuale riproduttivo mantenendo un ritmo sincronizzato alla centrifuga della mia lavatrice classe AA+ la quale agisce a 800 giri\minuto, potrei incorrere in alcuni effetti collaterali indesiderati sulla mia salute? Ti prego di rispondermi, ci tengo alla tua dotta opinione. Grazie e a presto. Tuo Decio.
Caro Decio, con franchezza ti dico che mi ero illuso che tu fossi morto travolto da un camion carico di sassi e che le tue ceneri, dopo una precipitosa cremazione, fossero state sparse al centro di un vulcano attivo ma questa tua lettera mortifica ogni mia illusione. Nonostante questo mio insanabile cruccio, per carità cristiana, ti risponderò con il rigore scentifico che caratterizza il mio agire. Nel mio saggio, Bulzone editore, “L’arte dell’onanismo nella cultura occidentale” ho descritto con dovizia i rischi di alcune pratiche moderne. La sincronizzazione con la centrifuga della lavatrice potrebbe indurre, in alcuni soggetti, ictus, visioni mistiche insostenibili, cecità isterica e anche diabete. Sperando che tutto ciò accada a te, ti esorto a continuare in tale esecrabile pratica. Ora scusami ma ho al telefono Piero Itle con il quale devo interloquire. Addio scocciatore.
martedì, novembre 01, 2011
VIBRATE PROTESTE DI UN PROBO ZITTADINO
Stamane, mentre sperimentavo una nuova bevanda probiotica a base di etilmetilpropuluretano, sono stato raggiunto da un messaggio ad altra priorità inviatomi da tale Tarcisio Muschiato, zittadino etrusco d’Oriente, il quale si lagna assai dei disagi ai quali ha dovuto sottoporsi a seguito della manifestazione contro il carbone organizzata dai pericolosi anarcoinsurrezionalisti, nel pomeriggio di Sabato 29 Ottobre, lungo le vie della ridente quanto pacifica Capitale Etrusca d’Oriente. Ligio ai dettami della libera informazione posto senza indugio.
“Erre, intanto stai attento che ti ho già messo nella mia lista nera perché…….. perché…….Perchè di si, ecco! Insomma sono arcistufo di tutti voi lazzaroni che mi disturbate, compresa la signora Attilia, mia dirimpettaia, la quale è vecchia e per me è già più che sufficiente per odiarla a morte. Ma veniamo ai fatti. Innanzitutto io mi presento, non sono certo un infingardo come te e i tuoi degni compari che vi celate di dietro ai nomi che sull’elenco telefonico non esistono. E qui lo voglio ribadire con voce stentorea: io sono Tarcisio Muschiato, no uno a casaccio che a me mi conoscono tutti specialmente nelle “torare” e nei night club. Ecco, detto ciò vegnamo ai fati. Sabato, dopo una settimana particolarmente impegnativa passata a dilapidare il mio stipendio e la pensione della mia vecchia madre cieca in nottate inutili presso locali di lap dance, ho deciso di rilassarmi un po’ con uno dei miei hobi preferiti: andare al poligono a sparare quattro colpi di rivoltella e mitra. Allora ho caricato nel bagagliaio della mia vettura la fedele beretta e il pratico SC70 parabellum e mi sono avviato bello felice con l’autoradio a pallettone verso il poligono. Faccio 300 metri e mi trovo tutte le vie di Adria bloccate per colpa di questi pevari, ‘fnoci, drocati, becksbloch, che Dio li stramaledica. Mi è venuto subito il nervoso ed ho iniziato a suonare il clacson a manetta finchè non si è fatto vivo una guardia venatoria che mi ha detto: “Allora pelandrone la vogliamo smettere cò sto casino? Gira sto cesso di macchina e fila a casa a smaltire la sbornia! Raus!” Dico: a me parlare così!? Quel tizio lì mica lo sa con chi ha a che fare. Io sono Tarcisio Muschiato mica un ballerino frocio del Bolsioi! Comunque non volendo fare una strage ho fatto una bella inversione a U e sono andato al bar a farmi una mezza bottiglia di Oro Pilla per sbollire il nervoso. Intendo comunque mandare un messaggio a tutti quei piagoli che hanno infestato la città cò ste cagate sul carbone. Basta romperme i cojoni. Basta andare dietro co la storia dei cancari, se ci sono è colpa del traffico. Basta tormentare i cittadini che al sabo devono dedicarsi a spendare i schei. Basta portare via il lavoro e poi no restituirlo: è un reato. Basta fare la filosofia che con quela no si magna e invece di ochelare come dei masari guardate come sta andando a rotoloni l’economia per colpa dei nigri e dei cinasi. Una bomba in parlamento, so io come si fa e poi le done a casa a fare le pastasiutte, e tutto un magna magna! Vaffanculo! Adesso basta che mi sono stufato ma attento pajasso, ti tengo sotto mira!
Grazie per i jentili complimenti Tarcisio e complimenti per l’arsenale e le mutande da ludro. Haloa.
giovedì, ottobre 06, 2011
ADRIA D'AUTUNNO: OLTRE AI CIGNI ARRIVANO ANCHE I TAPIRI BICEFALI
Continua l’impegno dell’amministrazione neo eletta di Adria sul fronte del ripopolamento faunesco del ramo interno del Canal Bianco della città. Dopo l’annuncio dell’arrivo di svariate coppie di cigni che andranno ad abbellire e vivacizzare il Canal Bianco ecco che la giunta cala un ulteriore asso: i tapiri bicefali. La presentazione del progetto è avvenuta ieri presso il cinema Politeama dove è stato pure proiettato un interessante filmato sui graziosi animaletti. Alla presenza di un competente pubblico il Signor Pancrazio, portavoce momentaneo della Giunta, ha illustrato le varie fasi del progetto in questione argomentando il tutto con sobrietà accademica anche se non sono mancati momenti di ludica frivolezza intramezzati con barzellette sconce e gesti osceni. Profondamente colpito da tale notizia ho incaricato, come mio solito, il fido Pino Sbando di recarsi alla presentazione in oggetto e di intervistare lo stimato concittadino. Senza mestizia posto il tutto.
Pino Sbando:” Stimate genti etrusche, popoli federati e barbari d’occidente mi trovo in questa frizzante serata settembrina presso la biglietteria del Cinema Politeama della capitale etrusca d’Oriente in compagnia del Signor Pancrazio, momentaneo portavoce della ziunta bobesca, il quale ci illustrerà con la dovuta perizia il progetto “tapiro bicefalo”. Ecco che si libera da una torma di petulanti e ci raggiunge per una breve intervista. Signor Pancrazio buonasera e complimenti per la presentazione appena fatta davanti al competente pubblico etrusco.”
Signor Pancrazio: “Quale presentazione porca vacca?”
P.S.: “Quella sui tapiri bicefali appena conclusasi, mi pare ovvio!”
S.P.:” Ah si cribbio, ha ragione. Mi deve scusare ma le droghe sintetiche di cui faccio uno smodato uso talvolta inducono momentanee amnesie.”
P.S.:” Bene, ben tornato fra noi. Dunque il ramo interno del Canal Bianco vedrà le proprie sponde animarsi di questi nuovi ospiti oltre che dai cigni.”
S.P.:” Ebbene si, lo voglio dire con un certo orgoglio: Adria, più bella e splendente che pria, incastona nella propria cornice di suadente Capitale un’ulteriore gemma, ovvero, l’introduzione nel Canal Bianco di ben 5 coppie di tapiri bicefali. Ovviamente il progetto prevede una prima fase pilota con l’arrivo del primo esemplare che tramite corriere espresso Bartolini è già in viaggio dall’Olanda. Per la cronaca e per i curiosi si tratta di Gerry & Mariano, tapiro bicefalo maschio di 7 anni.”
P.S.:” La folla alle sue spalle esulta e noi vorremmo appagare la nostra curiosità con qualche informazione più dettagliata.”
S.P.:” Un attimo, mi faccia bere questo bicchiere di Punt e Mes…………. Ecco fatto!”
P.S.:” Perché i tapiri bicefali e non altri mammiferi?”
S.P:” Nulla è stato lasciato al caso caro il mio babbeo. Come tutti sanno il ramo interno del Canal Bianco è invaso dai pericolosissimi siluri, pesci voracissimi che non disdegnano, in alcuni casi, di nuitrirsi di prede molto grandi. Ricordo a tal proposito alcune sparizioni di anziani i quali innavertitamente si sono sporti sulle sponde del canale e di cui si sospetta l’ingoiamento da parte degli spietati pesci. Ebbene il tapiro bicefalo è particolarmente ghiotto degli avanotti del predatore acquatico e fungerebbe da regolatore naturale della fauna pescivora. Oltre a ciò vi è l’annoso problema della manutenzione delle sponde. Il prolificare di erbacce e arbusti non autoctoni ha determinato, negli anni scorsi, l’abbruttimento delle medesime anche a causa dell’incuria delle giunte marxiste-leniniste che mai si sono interessate dell’aspetto estetico della città tramutandola, in alcuni punti, in una mesta replicazione di cittadine dell’ex impero del socialismo reale. Ebbene il tapiro bicefalo essendo un noto onnivoro, oltre ad abbuffarsi di avanotti, lattine, pietre, laterizi, bidoni di vernice e materioale radioattivo, si ciba pure di sterpaglie. Ed ecco risolto anche questo annoso problema.”
P.S.:” Bene, ma mi scusi, il Sig. Ildebrando, noto cliente del supermercato Coop, in un’intervista sul trimestrale OPINIONI A CAZZO sostiene che i tapiri bicefali, essendo un prodotto dell’ingegneria genetica, presentano alcuni problemi misteriosi. Ci può erudire su ciò?”
S.P.:” Il Sig. Ildebrando è un noto allarmista ex agente del KGB ma non mi sottraggo alla domanda. Ebbene si, è innegabile che alcuni lievi problemi vi siano. Prendiamo come esempio Gerry&Mariano. Un cranio si è laureato a Cambridge in filosofia e l’altro ad Oxford in meccanica razionale ed è innegabile la rivalità. Non posso neppure nascondere che Gerry è un vegano convinto mentre Mariano è un onnivoro con la propensione al cannibalismo, prova ne siano gli innumerevoli tentativi di divorare la testa gemella da parte del medesimo. Non per ultimo il fatto che Gerry è un eterosessuale con conclamati episodi complusivi da erotomane e Mariano risulta iscritto all’ArciGay. Ma credo che tali condizioni debbano essere considerate un innegabile vantaggio per la causa etrusca d’Oriente e non ci si debba piegare innanzi a simili pinzillacchiere.”
P.S.:” Un’ultima domanda Signor Pancrazio. Lei sostiene di essere il portavoce del Comune ma siamo sicuri?”
S.P.:”Guardi io ho solo tre interessi nella mia vita. Il primo è trascurare la mia persona, il secondo rendermi ridicolo e il terzo i tapiri bicefali. Un Sabato mattina ho visto passare il Sindaco per il corso e gli ho chiesto se mi faceva fare il portavoce e lui ridendo mi ha detto “vai tranquillo!”. Ai miei detrattori porto i fatti e la storia mi darà ragione.”
P.S.:” Ma che bella avventura! Bene amici dopo questa io me vado a impiccarmi per la pancia. Addio.”
lunedì, agosto 15, 2011
SPARITA LA PROVINCIA DI ROVIGO, SI TEME UN ATTACCO DEGLI UFI.
Sconcerto, sbigottimento, orrore e panico nella Regione del Veneto. Ieri notte, allo scoccare delle 24 è letteralmente scomparsa la Provincia di Rovigo. Stamane, tra lo stupore generale, un profondo fiordo con un estesissimo braccio di mare si è presentato agli increduli occhi degli osservatori là dove, fino a poche ore prima, si estendeva la provincia polesana. Dramma anche per gli abitanti della ridente provincia i quali si sono ritrovati materializzati in diverse località d’Italia. Mai nella storia un simile evento si era concretizzato e svariate le ipotesi. A tal proposito ho affidato il compito al fido Pino Sbando di contattare il fior fiore degli scienziati mondiali nonché dei famosi impostori e millantatori per avere le loro opinioni. Sentiti anche politici e alcuni sfortunati abitanti delle zittadine sparite nel nulla. Posto per dovere di cronaca.
P.S.:” Cari amici delle scomparse terre polesane mi trovo su quello che era l’argine del fiume Po da parte ferrarese immerso in una folla di curiosi i quali smarriti osservano il braccio di mare che è stato prontamente rinominato Fiordo del Veneto. Vicino a me l’illustre professor Gino Pedavena, docente di estimo presso l’istituto tecnico per geometri di Zagabria al quale mi permetto di fare alcune domande. Innanzitutto buongiorno professore.”
Gino Pedavena:” Buon giorno un cazzo, mi trovavo a Rosa Pineta per una settimana di ferie con l’appartamento pagato 1200 n€uri ed ora sono qua in braghe di tela e manco so dove è finita la mia macchina, senza contare la mia famiglia!”
P.S.:” Davvero un bel malanno. Comunque gradirei sapere la sua opinione su questo terribile evento.”
G.P.:” Come lei ben sa io sono famoso per essere uno dei maggiori esperti di fenomeni strani e sconcertanti. Probabilmente anche lei ha letto il mio ultimo libro “IL 2012 SI AVVICINA, GLI UFI CI OSSERVANO” dove pavento chiaramente l’elevata probabilità del verificarsi di eventi simili. Si è trattato quasi certamente di un raggio trasportatore di materia indirizzato a caso sulla terra. Poteva capitare al TOGO come alla BIELORUSSIA e invece è sparita la nostra amata terra. Comunque sia un segnale premonitore si era già verificato nei giorni precedenti.”
P.S.:” Ovvero, esimio professore?”
G.P.:” La sparizione del Rovigo Calcio caro il mio babbeo. Avevo cercato di avvisare gli amministratori dell’elevato rischio ma il mio appello non è stato ascoltato.”
P.S.:” Davvero? E come gli aveva contattati?”
G.P.:” Attraverso un messaggio mesmerico lanciato durante una seduta spiritica eseguita nel retro bottega del bar “Da Luciano” dopo una sonora bevuta, mi pare ovvio.”
P.S.:” Si, vabbè….. Grazie tante professore e addio. Vedo a qualche metro da me Ennio Cusimano noto scienziato assiduo frequentatore del SERT di Taglio di Po, lo raggiungo immediatamente per raccogliere la sua opinione.”
Mi muovo tra una calca di persone in stato catatonico le quali si esprimono a monosillabi.
P.S.:” Scienziato Cusimano, scienziato Cusimano, mi permetta alcune domande.”
Ennio Cusimano:” Si va bene ma non avresti qualcosa da darmi, che so, un tavor , un serenase, magari un valium, ho i nervi a pezzi cribbio!”
P.S.:” Mi spiace ma con me ho solo una birra Peroni calda da 33 cl che tengo nella bisaccia.”
E.C.:” Fa niente, da qua alla svelta…….. che giornata di merda!”
Stappa la bottiglia con un morso e ingolla il contenuto in un sol sorso.
P.S:” Dunque il Polesine è sparito. Rapimento, cospirazione, abbandono di Patria o cos’altro?”
E.C.:” Come tossicodipendente non ho risposte ma come scienziato posso dire che si tratta di quel fenomeno denominato nucleazione della bolla. Sovvertendo ogni calcolo statistico ci troviamo davanti alla materializzazione di un evento catastrofico per tutto il pianeta e non solo, per tutto l’universo. Infatti un nuovo universo si sta materializzando davanti ai nostri occhi. Le nostre stesse vite sono destinate ad una ingloriosa fine. Saremo ingoiati dalla bolla e spariremo nel nulla. “
P.S.:” Mio dio no! Cosa consiglia di fare?”
E.C.:”Dedichiamoci al consumo di oppiacei, al sesso non protetto con partners occasionali e il resto alla malora!”
P.S.:” Grazie mille e le consiglio di provarci con la signora anziana al suo fianco. Mi dicono che sul posto è arrivato anche il Sindaco di Rovigo Piva Bruno. Eccolo, lo raggiungo a passo di leopardo. Sindaco Bruno Piva, lei era appena stato eletto sconfiggendo la precedente giunta leninista e oggi si trova senza incarico. Che ci dice su questa nefasta situazione?”
Sindaco di Rovigo Bruno Piva:” Guardi sono ancora frastornato. Ieri sera mi trovavo presso la discoteca Villa Anselmi per la consegna del premio “Belle tette grosse” quando, nel momento della consegna del trofeo ad una procace giovinetta, mi sono materializzato in stazione a Ferrara davanti ad un barbone al quale ho consegnato il trofeo consistente nella riproduzione di due mammelle in bronzo. Non le dico l’imbarazzo.”
P.S.:” Ma sulle ragioni della sparizione della provincia quale è la sua opinione?”
S.d.R.B.P.:”Non ne ho, aspetto che Isi Coppola me ne suggerisca alcune ed ora mi scusi ma devo deambulare senza meta per l’argine.”
P.S.:” Davvero una situazione allucinante. Mi dicono che c’è in contatto radio l’assessore provinciale Guglielmo Brusco. Non perdo l’occasione per raccogliere la sua testimonianza. Indosso le cuffie e impugno il microfono. Pronto assessore Brusco mi sente, passo.”
Guglielmo Brusco: “Chiaro e limpido, passo.”
P.S.:” Per prima cosa dove si trova ora e che cosa ne pensa di questa misteriosa sparizione territoriale.”
G.B.:” Compagno Sbando mi trovo a bordo del sommergibile OTTOBRE ROSSO ad una profondità di 85 metri all’incirca dove fino a ieri si trovava Rovigo. A bordo con me l’intero equipaggio della Federazione della Sinistra. Siamo decisi a rimanere sul posto, non arretreremo di un passo. Si tratta di un evidente assalto delle forze neo-imperialiste galattiche le quali inopinatamente hanno deciso di aggredire con immensa viltà la nostra Provincia sovietica. Da oggi inizia la nostra guerra partigiana contro le soverchianti forze della reazione. Il morale è buono. Risaliamo a quota periscopio per una veloce perlustrazione alla ricerca di naviglio nemico. Seguirà un comunicato strategico. Passo.”
P.S.:” Grazie comandante e buona caccia, passo e chiudo. Vedo ora l’assessore regionale Graziano Azzalin, lo raggiungo immediatamente. Assessore buondì.”
Graziano Azzalin:” Buondì? Se questo è un buondì non oso immaginare una giornata di merda, comunque mi dica.”
P.S.: “Il Polesine è sparito. Che fare?”
G.A.:” L’unica cosa è reagire. Ho già in serbo un piano di emergenza consistente nella formazione di una poderosa diga ad est e successivo prosciugamento del fiordo. Un’opera titanica la quale abbisogna di moltissima energia. A tal proposito credo ineludibile, a questo punto, la costruzione ex-novo di almeno 5 centrali a carbone per sopperire all’ingente fabbisogno energetico. Tutto il resto è noia.”
P.S.:” Ma chi vedo? Perdiana, il primo zittadino della mia onorata città. Massimo Barbujani Sindaco della Capitale Etrusca d’Oriente. Una breve corsa e lo raggiungo.Buongiorno Signor Sindaco. Anche lei qui come tutti. Ebbene ci vuole fornire una sua opinione sull’accaduto?”
Massimo Barbujani.:” E’ incredibile, come tutta la plebe etrusca sono davvero sconcertato. Ieri sera mi trovavo alla presentazione delle coppie dei cigni che avrebbero dovuto rappresentare il primo contingente di ripopolamento cignesco del ramo interno del Canal Bianco quando mi sono materializzato, con due delle simpatiche bestiole sottobraccio, ad un convegno di vegetariani vegani di Bovolone i quali, convinti che io volessi nutrirmi dei due cigni, mi hanno ricoperto d’offese irripetibili e rincorso per miglia. La sparizione della provincia è sicuramente una gran jattura ma noi etruschi d’oriente abbiamo già allo studio alcuni rimedi. Sicuramente entro fine settimana verrà deposta un’immensa galleggiante ove sorgeva la capitale etrusca e lì riprenderemo le attività sociali, economiche e politiche. Ora mi scusi ma devo ritrovare i miei cigni.”
P.S.:” Amici il sole sta già impallidendo in cielo e torme di zanzare si apprestano a prosciugare le vene delle migliaia di zittadini qui accorsi. Per il momento mi ritiro dentro il mio apecarro riccamente arredato e in caso di future notizie sarò pronto a comunicarvele. Haloa.”
venerdì, agosto 12, 2011
Indagine sulle gangz criminali etrusche d'oriente: I NANI NICHILISTI
P.S.:” Amici etruschi, popolazioni limitrofe e tribù barbare lontane, buonasera a tutti. Mi trovo, in questa cupa serata estiva, in località CIAVEGHE nella periferia est della tentacolare capitale etrusca d’oriente. Come tutti ben sappiamo negli ultimi tempi una serie di efferati atti di violenza hanno interessato la capitale etrusca. Nonostante i risoluti interventi da parte dell’assessore competente (vedi la strenua lotta agli indisciplinati ciclisti che affollano Corso Vittorio Emanuele) la violenza dilaga. Gangz di jovani e meno jovani, in particolar modo al calar del sole, come lupi scesi dalle montagne, spadroneggiano in città e nelle periferie. Torme di ubriachi deambulano senza meta causando disagi e spargendo tra le plebi timori e paure. Droga, prostituzione, rapporti zezzuali promiscui e non protetti, rutti e scoregge senza alcun limite. Oltre a ciò scritte blasfeme deturpano le mura delle case e dei monumenti trasformando la capitale etrusca d’oriente alla stregua di un quartiere malfamato di Bogotà. Per capire meglio il disajo jovanil che crea codeste spiacevoli situazioni da questa sera la ben nota rivista “GENTE DI CASERMONE” inizia una serie di incontri con le più pericolose e spregiudicate bande jovanili. Come primo incontro questa sera intervisterò i NANI NICHILISTI. Determinati, feroci, glaciali nel loro agire, i NANI NICHILISTI sono diventati i padroni assoluti di Adria Est. Ma ecco che li vedo arrivare, ci sono tutti i componenti di questa brutale banda.”
Un suv scalcinato con targa bulgara si ferma a pochi metri da me. Dall’abitacolo proviene una musica fortissima e un forte odore di sostanze psicotrope. Scendono i quattro componenti della banda. Sono a petto nudo e bevono smodatamente da due bottiglie di amaro Petrus.
P.S.:” Buonasera a voi Nani Nichilisti e grazie per aver acconsentito a questa intervista.”
Nani Nichilisti:” Ehi amico ma sei proprio un mostro!”
P.S.:” Grazie per il simpatico complimento e passiamo tosto alle domande. Innanzitutto posso sapere i vostri nomi?”
N.N.:” Ok bello. Io sono Bob, questo e Tom, quello che sta vomitando è Renato e quello che sta scarrellando la pistola è Gimmi detto Fogna per il suo alito pestilenziale. Vai pure con le domande fratello!”
P.S.:” Bene Bob, come prima cosa vorrei avere qualche notizia sulla vostra storia di gangz brutale e senza scrupoli.”
BOB:” Un attimo man, ti faccio rispondere da Tom, nel frattempo io stupro una gallina, tanto per tenermi in allenamento.”
TOM:” Yeah, come banda ci formiamo nell’estate del 2002. Ognuno di noi ha una storia alle spalle molto diversa. Bob ha frequentato molti circhi in qualità di buffone. Il suo compito era quello di volontario nel numero del lanciatore di coltelli. Un giorno, dopo l’ennesimo errore da parte del fottuto artista circense, Bob con una ferita al torace ha abbandonato quella vita da quattro soldi. Dopo aver dato fuoco al Circo ha intrapreso la via della delinquenza pura specializzandosi in atti di libidine e stupri a carico di animali domestici. E’ un leader e noi lo consideriamo il nostro capo anche se l’accoppiamento con animali genera in noi un notevole imbarazzo. Io sono l’intellettuale della combriccola nonché la mente politica. Ho tre lauree ottenute attraverso la scuola radioelettra di Torino,una in biologia marina, una in videopoker e una in pratiche magiche . Ho trasformato io questi boyz in veri nichilisti. Non crediamo in nulla e il nostro obbiettivo primario è ottenere un campo da minigolf e un’Italia in miniatura ad Adria per poterci finalmente sentire a nostro agio. Renato è l’unico straniero tra di noi. Si tratta dell’unico nano nero tedesco di famiglia nazista. I suoi genitori quando è nato sono morti sul colpo di crepacuore……… porca puttana immaginatevi le facce dei due nazi quando l’ostetrica gli comunicò che erano i fortunati genitori di un nano nigro e già alcoolista per giunta. Per un po’ ha lavorato nel porno girando una trentina di film per il circuito dei depravati della Baviera poi si è messo in proprio aprendo un’agenzia di affitto nani ma gli affari dopo un primo periodo di vacche grasse sono andati a rotoli anche per colpa dei vizi di Renato. Beve solo Petrus e va pazzo per le svedesi le quali lo ignorano. Infine Gimmi. Bhe lui è davvero un caso a parte. I suoi genitori lavoravano su di una nave da crociera che nel 1978 sparì nel triangolo delle Bermuda. Dopo alcuni mesi in una stalla della bergamasca una vacca lo diede alla luce tra lo sbalordimento generale degli allevatori. Il veterinario del luogo, che era anche un appassionato di misteri, evitò che i proprietari della stalla lo annegassero come un gatto dentro un sacco e lo portò con sé presso la sua dimora. Dopo un fitto carteggio con esperti di misteri il veterinario riuscì, con una ricetta falsa, a farsi fare l’analisi del dna di Gimmi dal RIS di Parma. Ebbene il dna corrispondeva con quello dei due sfortunati genitori scomparsi. Per un periodo il veterinario utilizzò Gimmi come fenomeno, organizzando serate a tema con la partecipazione di bislacchi conferenzieri amanti del mistero e della mistica da quattro soldi. Gimmi ne rimase talmente offeso che perse l’uso della parola. Una notte di settembre fuggì dall’indegno patrigno e per 10 anni visse allo stato selvaggio in pineta a Rosolina mare. Si nutre di tutto, pantegane comprese e non cuoce le vivande. Gli piace cagare dentro le cabine telefoniche e nei baracchini delle fotografie che si trovano nelle stazioni, è un animale ma ha un fiuto per la topa da non credere e molte aristocratiche lussemburghesi si strappano i capelli per lui. Questi siamo noi caro il mio manico di scopa; noi i terribili NANI NICHILISTI!”
P.S.:” Davvero un curriculum impressionante, ma mi dica signor Tom, come passerete questa nottata estiva?”
TOM:” Bhe prima di tutto ce ne andiamo da un kebabbaro in centro a mangiare a sbafo, tiriamo qualche rutto mentre passano delle vecchie e poi pisciamo in canale. Domani mattina corriamo in piscina comunale e facciamo il bagno nudi, beviamo molti biri con il batacchio di fuori e poi scappiamo senza pagare. Siamo dei nichilisti mica delle checche!”
P.S.:” Bene credo che per stasera possa bastare. Amici mi congedo dai Nani Nichilisti e mi congedo pure da voi, me ne vado a casa a vedermi Ben Hur sottotitolato in ungherese. Haloa e alla prossima.”
mercoledì, agosto 10, 2011
ADRIA D'ESTATE: grande concerto, sulla galleggiante, del Maestro CANE BIRILLO.
Pino Sbando : Jentili conzittadini mi trovo innanzi alla modernissima cuccia del famoso Maestro CANE BIRILLO per un’intervista del tutto esclusiva in attesa della sua performance musicale, annunciata da parte della ziunta comunal, che si terrà sulla galleggiante attualmente ancorata nel ramo interno del Canal Bianco. Mi infilo dentro l’angusto pertugio che conduce all’interno della dimora e con mio sommo sbalordimento mi ritrovo al centro di un ampio salone riccamente arredato. Alle pareti svariati quadri di artisti moderni e in particolar modo noto delle stupende marine dipinte con la tecnica dell’acquarello dal maestro stesso, ma eccolo che mi raggiunge. Indossa una leggera vestaglia color porpora e alla bocca sfoggia un sigaro, Avana sicuramente, di qualità. L’immancabile monocolo all’occhio destro e delicate babbucce alle zampe denotano un gusto raffinato e mai sorpassato. Jentile Maestro la ringrazio per la graziosa jentilezza che mi fa nel concedermi parte del suo prezioso tempo per questa intervista a beneficio delle plebi etrusche d’Oriente.
CANE BIRILLO:” Ma si figuri mio caro, la prego mi segua nell’angolo salotto e si segga pure nella poltrona accanto al caminetto.”
Lo seguo visibilmente meravigliato per gli elegantissimi pavimenti in marmo e le raffinate suppellettili.Dopo essermi accomodato inizio l’intervista.
P.S.:” Dunque, Maestro, dopo le recenti polemiche a seguito della mancata esibizione di un gruppo di teddyboiz adriesi sulla galleggiante ancorata nel ramo interno del Canal Bianco, la ziunta comunal è intervenuta prontamente dando risposte ai turbolenti jovani. Oltre a ciò si è deciso di accontentare anche coloro i quali amano la miuzica classica ed è qui che mi par di capire che Lei è stato contattato. Che ci può dire a tal proposito?
C.B.:” Guardi prima di risponderle mi permetta di offrirle un buon cognac francese del 1789, un meraviglioso distillato prodotto nell’anno in cui si dettero fuoco alle polveri della rivoluzione. Oltre a ciò spero lei gradisca qualche crocchetta al fagiano o all’antilope (me le manda direttamente il sindaco del Kenya), sono gustosissime e in cantina ne ho un albio pieno….prego.”
P.S.:” No grazie, mi fanno venire l’acetone, come se avessi accettato. Prendo volentieri una pinta di cognac, se non è di disturbo.”
C.B.:” Come preferisce. Tornando al nostro disquisire dico questo. Sono rimasto molto colpito dalla querelle innescata dall’episodio da lei menzionato e mi sono sentito in dovere di dare un mio modestissimo contribuito alla discussione. Dopo di ciò sono stato raggiunto da un messo comunale il quale mi consegnava una pergamena vergata a mano dall’intera ziunta la quale mi invitava a tenere un conzierto sulla galleggiante. Ben si sa quanto sia io un artista schivo e poco incline ad accettare inviti di tal fatta ma la folta schiera di ammiratori europei e d’oltre oceano mi hanno convinto ad accettare anche perché mi pare giusto rallegrare i miei concittadini che tanto amano la musica clazzica.”
P.S.:” Questo le fa onore. Ci dica, quale sarà il programma?”
C.B.:” Innanzitutto voglio dire che mi avvarrò di un’orchestra di prim’ordine ovvero la FILARMONICA DEL CANILE DI TIRANA, formata da eccellenti virtuosi della musica. Il programma prevede l’esecuzione del Prelude a l’apres-midi d’un faune di DEBUSSY e Le quattro stagioni del VIVALDI per quanto riguarda la musica per orchestra. Mi cimenterò poi al pianoforte eseguendo i Blumenstuck per pianoforte in re bemolle maggiorer opera 19 dell’amato SCHUMANN. Il concerto terminerà con Romagna mia del maestro RAUL CASADEI e un paio di mazurke a caso.”
P.S.:”Davvero un programma degno della sua nomea Maestro. Un’altra domanda se posso.”
C.B.:” Faccia, faccia pure jovanotto di una volta, mi dica.”
P.S.:” Da fonti ben informate si dice che il Comune di Adria per la sua performance le abbia proposto una fornitura gratuita di 500 kilogrammi di ossi ma che lei abbia insistito perchè tale lauta ricompensa fosse data in beneficenza. Corrisponde al vero quanto si dice?”
C.B.:” Avrei preferito che la cosa non fosse risaputa ma dato che la notizia è ormai trapelata non posso che confermarla. Ho dato mandato perché i 500 kilogrammi di ossi vengano devoluti alla cooperativa IL LATRATO che si occupa dei “can soti e sensa coa”.
P.S.:” Lei è davvero un signore!”
C.B.:” Lo so….bau bau.”
In lontananza si sente il rintocco di una pendola che scocca le 19.30.
C.B.:” Perdinci, le 19.30! Mio caro la debbo precipitosamente salutare, questa è l’ora in cui io mi reco in Riviera Roma a cagare. La faccio accompagnare a casa, le chiamo una carrozza se vuole.”
P.S.:” La ringrazio di cuore Maestro ma sono venuto in apecarro. Mi permetta di stringerle la zampa e augurarle, a nome di tutti gli amanti della bella musica, tutto il bene possibile. Cari concittadini saluto anche voi perché ho l’ape in doppia fila e non vorrei prendere l’ennesima multa. Haloa a tutti.”
domenica, luglio 31, 2011
Prodotti Avitaminici 4.444: LE AVVENTURE DI SFORTUNATO. Capitolo primo
Capitolo primo : SFORTUNATO
Mio padre era un incosciente ma non era il suo unico difetto. Già nella pubertà aveva iniziato ad avere problemi seri con l’uso smodato del vino a cui faceva ricorso perché, a sua dire, era timido e l’alcool lo disinibiva. In effetti il bere lo rendeva si più socievole ma non impediva alla sua balbuzie di manifestarsi e neppure alla gobba di rimpicciolirsi.
Mio nonno Edoardo era un uomo d’altri tempi, con la cinghia se la cavava bene ed era fermamente convinto che un carico di botte settimanale servisse da deterrente per i vizi dell’anima. Non faceva distinzioni, batteva tutti, mia nonna, il fratello di mio padre e mio padre più di tutti. Il poveretto, che già aveva i problemi suoi, sublimava nella pittura. Dipingeva marine ad olio, mio nonno non apprezzava la sua vena artistica e i quadri finivano spaccati o sul fuoco. Poi un giorno al vecchio gli prese un ictus e dopo una settimana lungo disteso per terra mio padre si decise ad andar a chiamare l’ambulanza.
All’ospedale dissero che se fosse stato ricoverato un po’ prima magari con il tempo avrebbe potuto salvarsi ma messo come era messo era meglio se gli facevano una bella puntura di potassio e buonanotte ai suonatori. Mia nonna che soldi per mantenere un invalido del genere in casa non li aveva fece finta di essere sorda e così il vecchio fu ricoverato in chirurgia con una diagnosi di peritonite. Inutile dire che l’operazione non ebbe esito positivo e dalla chirurgia il buon vecchio Edoardo passò direttamente all’obitorio. A quel punto il mio caro babbino divenne il capo famiglia e per tirar la carretta decise che nonostante i miei sei anni dovevo contribuire anche io al bilancio familiare. Il fratello di mio padre, di lui più giovane di un anno, era un uomo debole e meschino. Con la scusa che era anche lui balbuziente e che le donne lo schivavano come la malattia o la fame si faceva scudo di mia nonna e passava le intere giornate in casa davanti al fuoco a frignare che voleva una donna vergine, bella e anche rispettosa della figura maschile. Alla fine sposò la scema del villaggio ma era vergine e quello, per quel topo di fogna, era già più che sufficiente. Tornando a me, come dicevo, dovetti andare a lavorare. Il fratello di mia madre, un uomo calvo e grande obeso, era un piccolo imprenditore. Mio padre mi mandò a bottega da lui. Si occupava di pulizie di canne fumarie; in pratica era lo spazzacamino del borgo e dato che per certi lavori occorrevano corpi minuti fu ben lieto di assumermi. Il mattino andavo alla scuola pubblica che distava sei kilometri dalla nostra casa e poi, allo squillare dell’ultima campanella, andavo direttamente a bottega e poi su per i camini a cacciar giù la caligine. Questa storia andò avanti per un bel pezzo fino a quando non mi dissero che non stavo frequentando la quarta media perché era una classe inesistente.
Questa notizia mi gettò nel più profondo sconforto e allora decisi di abbandonare la mia famiglia e di andare per il mondo a cercar fortuna. Mi ricordo ancora come fosse ieri di quella sera che detti l’annuncio ai miei famigliari. Era una bigia giornata di novembre, sulla città una pioggia battente opprimeva gli animi dei villici che stavano tutti acquattati nelle proprie dimore, chi a perdersi in un inutile chiacchiericcio, chi in un silenzio ottuso a guardare le spoglie pareti. I miei erano tutti in cucina, attorno ad un desolante desco bandito unicamente con poche cipolle e tozzi di pane raffermo. Mia nonna, ormai una mummia decrepita e totalmente cieca, sferruzzava una coperta all’uncinetto completamente senza forma e a colori bizzarri. Mio padre, ormai schiavo del vizio, tracannava dell’aceto o del dopo barba non ricordo bene. Mia madre, che nel frattempo era morta di parto da due anni, giaceva in uno stato di semi putrefazione vicino al camino dove Bobi, il nostro cane, ne mordeva il cadavere per nutrirsi con gli ultimi brandelli di carne rimasta attaccata a quelle povere ossa. Mio zio, quell’inutile essere, seduto su di una seggiola sbilenca, continuava a ripetere come un disco rotto “ho fame, polpa, polpa, voglio polpa” e mentre continuava con questa solfa accarezzava la coscia della sua moglie scema che con un sorriso ebete sulle labbra spandeva bave sulla tavola. Ritto in piedi con lo sguardo fermo e deciso dissi: “ Ho deciso di dare una svolta alla mia vita. Non voglio finire i miei giorni nell’abbruttimento totale nel quale voi stessi vi siete cacciati. Tu, babbo, non so se mi fai più schifo o pena ma credo che lo schifo sorpassi la pena di alcune leghe. Sei un vigliacco e come pittore non hai futuro. Zio, io ti disprezzo, mi dai il voltastomaco e il trovare ripetutamente la tua biancheria intima sporca sul cuscino del mio letto mi ha definitivamente stancato, sei uno squallido inetto e se lo vuoi proprio sapere tua moglie ti tradisce ripetutamente con il postino! Cara nonna, tu sei l’unica persona qui dentro di cui io abbia rispetto ma oltre che cieca sei pure sorda e quindi è del tutto inutile che io stia qui a cianciare per nulla. Un futuro radioso e pieno di promesse m’attende oltre quella porta che io intendo varcare per non far mai più ritorno in questo luogo di degrado assoluto. Addio”. Avrei voluto dire qualcosa anche ai miei cugini Rino e Pino, due gemelli siamesi uniti per l’addome, che come loro solito stavano sulla logora ottomana a bisticciare rifilandosi dei sonori ceffoni a vicenda ma lo trovai inutile. Mio padre ebbe un sussulto, scagliò la bottiglia da cui stava bevendo contro il muro ma avendo bevuto troppo sbagliò mira colpendo al capo la povera nonna che svenne per il colpo. Disinteressandosi completamente della vegliarda il meschino genitore mi disse:” Brutto piccolo pidocchio, approfittatore, ingrato! Ecco la ricompensa per averti tirato su come un principino e averti dato una solida istruzione. A me non importa delle tue scellerate scelte, prima o poi, lo so, tornerai frignando alla cuccia, Dio pensa a tua madre, così le spezzerai il cuore!”
“Il cuore di mia madre se l’è mangiato Bobi vecchio tricheco, non vedi dunque giacere laggiù il corpo senza vita di mia madre, Tua moglie!”
Ebbe un momento di evidente imbarazzo e poi si afflosciò senza forze sulla seggiola e non proferì più parola. In un silenzio rotto solo dal rumore delle sberle dei due cugini salii nella mia camera, raccolsi le mie poche cose e abbandonai la casa che mi aveva dato i natali. Dietro di me un capitolo della mia vita si chiudeva e a passo deciso avanzavo in un futuro che non pensavo potesse esser peggiore di quello a cui ero stato costretto.
Mio padre era un incosciente ma non era il suo unico difetto. Già nella pubertà aveva iniziato ad avere problemi seri con l’uso smodato del vino a cui faceva ricorso perché, a sua dire, era timido e l’alcool lo disinibiva. In effetti il bere lo rendeva si più socievole ma non impediva alla sua balbuzie di manifestarsi e neppure alla gobba di rimpicciolirsi.
Mio nonno Edoardo era un uomo d’altri tempi, con la cinghia se la cavava bene ed era fermamente convinto che un carico di botte settimanale servisse da deterrente per i vizi dell’anima. Non faceva distinzioni, batteva tutti, mia nonna, il fratello di mio padre e mio padre più di tutti. Il poveretto, che già aveva i problemi suoi, sublimava nella pittura. Dipingeva marine ad olio, mio nonno non apprezzava la sua vena artistica e i quadri finivano spaccati o sul fuoco. Poi un giorno al vecchio gli prese un ictus e dopo una settimana lungo disteso per terra mio padre si decise ad andar a chiamare l’ambulanza.
All’ospedale dissero che se fosse stato ricoverato un po’ prima magari con il tempo avrebbe potuto salvarsi ma messo come era messo era meglio se gli facevano una bella puntura di potassio e buonanotte ai suonatori. Mia nonna che soldi per mantenere un invalido del genere in casa non li aveva fece finta di essere sorda e così il vecchio fu ricoverato in chirurgia con una diagnosi di peritonite. Inutile dire che l’operazione non ebbe esito positivo e dalla chirurgia il buon vecchio Edoardo passò direttamente all’obitorio. A quel punto il mio caro babbino divenne il capo famiglia e per tirar la carretta decise che nonostante i miei sei anni dovevo contribuire anche io al bilancio familiare. Il fratello di mio padre, di lui più giovane di un anno, era un uomo debole e meschino. Con la scusa che era anche lui balbuziente e che le donne lo schivavano come la malattia o la fame si faceva scudo di mia nonna e passava le intere giornate in casa davanti al fuoco a frignare che voleva una donna vergine, bella e anche rispettosa della figura maschile. Alla fine sposò la scema del villaggio ma era vergine e quello, per quel topo di fogna, era già più che sufficiente. Tornando a me, come dicevo, dovetti andare a lavorare. Il fratello di mia madre, un uomo calvo e grande obeso, era un piccolo imprenditore. Mio padre mi mandò a bottega da lui. Si occupava di pulizie di canne fumarie; in pratica era lo spazzacamino del borgo e dato che per certi lavori occorrevano corpi minuti fu ben lieto di assumermi. Il mattino andavo alla scuola pubblica che distava sei kilometri dalla nostra casa e poi, allo squillare dell’ultima campanella, andavo direttamente a bottega e poi su per i camini a cacciar giù la caligine. Questa storia andò avanti per un bel pezzo fino a quando non mi dissero che non stavo frequentando la quarta media perché era una classe inesistente.
Questa notizia mi gettò nel più profondo sconforto e allora decisi di abbandonare la mia famiglia e di andare per il mondo a cercar fortuna. Mi ricordo ancora come fosse ieri di quella sera che detti l’annuncio ai miei famigliari. Era una bigia giornata di novembre, sulla città una pioggia battente opprimeva gli animi dei villici che stavano tutti acquattati nelle proprie dimore, chi a perdersi in un inutile chiacchiericcio, chi in un silenzio ottuso a guardare le spoglie pareti. I miei erano tutti in cucina, attorno ad un desolante desco bandito unicamente con poche cipolle e tozzi di pane raffermo. Mia nonna, ormai una mummia decrepita e totalmente cieca, sferruzzava una coperta all’uncinetto completamente senza forma e a colori bizzarri. Mio padre, ormai schiavo del vizio, tracannava dell’aceto o del dopo barba non ricordo bene. Mia madre, che nel frattempo era morta di parto da due anni, giaceva in uno stato di semi putrefazione vicino al camino dove Bobi, il nostro cane, ne mordeva il cadavere per nutrirsi con gli ultimi brandelli di carne rimasta attaccata a quelle povere ossa. Mio zio, quell’inutile essere, seduto su di una seggiola sbilenca, continuava a ripetere come un disco rotto “ho fame, polpa, polpa, voglio polpa” e mentre continuava con questa solfa accarezzava la coscia della sua moglie scema che con un sorriso ebete sulle labbra spandeva bave sulla tavola. Ritto in piedi con lo sguardo fermo e deciso dissi: “ Ho deciso di dare una svolta alla mia vita. Non voglio finire i miei giorni nell’abbruttimento totale nel quale voi stessi vi siete cacciati. Tu, babbo, non so se mi fai più schifo o pena ma credo che lo schifo sorpassi la pena di alcune leghe. Sei un vigliacco e come pittore non hai futuro. Zio, io ti disprezzo, mi dai il voltastomaco e il trovare ripetutamente la tua biancheria intima sporca sul cuscino del mio letto mi ha definitivamente stancato, sei uno squallido inetto e se lo vuoi proprio sapere tua moglie ti tradisce ripetutamente con il postino! Cara nonna, tu sei l’unica persona qui dentro di cui io abbia rispetto ma oltre che cieca sei pure sorda e quindi è del tutto inutile che io stia qui a cianciare per nulla. Un futuro radioso e pieno di promesse m’attende oltre quella porta che io intendo varcare per non far mai più ritorno in questo luogo di degrado assoluto. Addio”. Avrei voluto dire qualcosa anche ai miei cugini Rino e Pino, due gemelli siamesi uniti per l’addome, che come loro solito stavano sulla logora ottomana a bisticciare rifilandosi dei sonori ceffoni a vicenda ma lo trovai inutile. Mio padre ebbe un sussulto, scagliò la bottiglia da cui stava bevendo contro il muro ma avendo bevuto troppo sbagliò mira colpendo al capo la povera nonna che svenne per il colpo. Disinteressandosi completamente della vegliarda il meschino genitore mi disse:” Brutto piccolo pidocchio, approfittatore, ingrato! Ecco la ricompensa per averti tirato su come un principino e averti dato una solida istruzione. A me non importa delle tue scellerate scelte, prima o poi, lo so, tornerai frignando alla cuccia, Dio pensa a tua madre, così le spezzerai il cuore!”
“Il cuore di mia madre se l’è mangiato Bobi vecchio tricheco, non vedi dunque giacere laggiù il corpo senza vita di mia madre, Tua moglie!”
Ebbe un momento di evidente imbarazzo e poi si afflosciò senza forze sulla seggiola e non proferì più parola. In un silenzio rotto solo dal rumore delle sberle dei due cugini salii nella mia camera, raccolsi le mie poche cose e abbandonai la casa che mi aveva dato i natali. Dietro di me un capitolo della mia vita si chiudeva e a passo deciso avanzavo in un futuro che non pensavo potesse esser peggiore di quello a cui ero stato costretto.
giovedì, luglio 28, 2011
Capitale Etrusca d'Oriente. Risolto il problema della Jungla di Borgo Dolomiti. Il Comune assolda TARZAN.
Dopo le innumerevoli polemiche sulla situazione di degrado di Borgo Dolomiti, pronta la risposta della Ziunta etrusca d'Oriente. A seguito delle lamentele dei concittadini e al termine di un concitato Consiglio Comunale conclusosi a notte inoltrata , è stato deciso che per porre fine ai notevoli disagi sollevati dagli abitanti del quartiere Nord di Adria si ricorresse ad un esperto in fatto di jungle, grebanari e rantanari. Con una risolutezza inattesa è stato immediatamente contattato il famoso Super Eroe africano TARZAN noto per le sue avventure magistralmente descritte in vari films verità degli anni scorsi. Dopo un periglioso viaggio a bordo di un cargo battente bandiera liberiana, il nostro è arrivato nel porto di Chioggia e immediatamente sbarcato è stato accolto a bordo di una vettura dei vigili urbani di Adria i quali lo hanno portato, a sirene spiegate, nel disagiato quartiere cittadino perchè prendesse subito in mano il bandolo della delicata situazione. Sempre al servizio della comunità ho incaricato il fido Pino Sbando di recarsi colà a raccogliere i primi commenti da parte degli abitanti e le acute osservazioni del Sig. Tarzan in persona.
Ligio ai doveri di informazione posto nel rispetto deontologico della professione di divulgatore di notizie false e tendenziose. Haloa.
Pino Sbando: “Stimati conzittadini, amici Polesani e abitanti di sconosciuti lidi ai confini della galassia, mi trovo oggi nel quartiere Borgo Dolomiti per darvi notizie sull'evolversi della delicata situazione di periglio, degrado e insalubrità che nel tempo si è venuta a creare nel famoso quartiere ove il calcio etrusco si esprime con i colori della San Vigiglio. Come tutti ben sapete negli ultimi mesi numerose sono state le lamentele sollevate dai conzittadini. Fognature che scoppiano, enormi zanzaroni che prosciugano le vene degli abitanti, topi mutanti e non per ultimo il problema delle rantane e delle grebane che hanno trasformato il ridente quartiere in una giungla africana. Lontano dal centro cittadino, dove la ziunta è intervenuta con massicci provvedimenti quali la lotta ai fanatici ciclisti che scorrazzano per il corso o il ripopolamento cignesco del ramo interno del Canal Bianco, ebbene qui si assiste ad una lotta quotidiana per la sopravvivenza. Andiamo quindi ad intervistare qualcuno.
Oltre il semaforo della Regionale, scavalcata una barriera di aracee, incontro un anziano signore completamente spaesato.
P.S.:” Concittadino anziano e sconosciuto mi permetta, sono Pino Sbando reporter di “GENTE DI CASERMONE” lei è un residente di Borgo Dolomiti?”
Anziano Spaesato:” Madoskaja ma chi sei? Un mutante? ?fanculo ech spavento! Comunque si porca troia, abito qua da non so quanto!”
P.S.:” Mi dica, caro il mio anziano, molti ziornali provinciali hanno pubblicato svariati articoli sulla situazione disagiata che i residenti del Borgo vivono negli ultimi tempi. Che ci può dire?”
A.S.:” Guardi, tanto per dirne una, ieri mattina ho preso la bici per andare in farmacia a prendermi la pomata per le emorroidi e quando sono ritornato la selva era talmente aumentata che non sono più riuscito a trovare casa mia. Prova ne sia che ho trascorso tutta la notte a jocare al videopokkerr. Oltre la beffa il danno, datosi che mi sono bruciato tutta la pensione nonché un tubo completo di pasta Fissan, visto che gli alcoolici ingurgitati durante le giocate mi hanno incendiato il culo.”
P.S.: Meno male che la nuova ziunta bobesca ha l’asso nella manica per risolvere gli annosi problemi di ADRIA NORD!
A.S.: “ Ma va a cagare!”
P.S.: “Grazie mille egregio anziano e la prego mentre mi allontano di non scagliarmi addosso l’acuminato pezzo di ghisa che brandisce. Bene amici continuiamo nel reportage. Vedo una signora in fondo alla via, la raggiungo per porle alcune domande.”
Dopo una breve corsa.
P.S.:” Jentile Signora, mi permetta una domanda. Si parla di un’invasione di ratti nel quartiere. Che ci può dire a tal proposito?”
Jentile Signora:” Senta, a guardarla l’unica cosa da far l’è lo sputar per terra ma per cristiana carità le rispondo purchè mi stia lontano almeno tre metri che mi spaventa il cane da passeggio. Non lo posso negare, il problema delle pantegane è diventato davvero insopportabile negli ultimi mesi. Io mi aspettavo grandi cose dalla ziunta bobesca ma anche io sono vittima di questa disdicevole situazione.”
P.S.:” La prego ci racconti la sua storia.”
J.S.:” Sono una signora stagionata ma piacente con una grande sfortuna: un marito insensibile ed ignavo. Seppur affrontando enormi spese in cosmetica e belletti, Ignazio, il mi marito, preferisce la Gazzetta dello Sport e le partite della Juve. Nonostante questo lo amo perché sono pigra e fondamentalmente sciatta. Ebbene, dopo quattro anni di reciproca indifferenza, ho deciso una notte di giugno di avere un rapporto zezzuale con codesto figuro che deambula in mutande e ciabatte per casa. Nel cuore della notte, nel nostro talamo d’amore, mi sono rivoltata dalla parte del letto ove solitamente defunge ma al suo posto, con mio sommo sbigottimento, ho trovato un’enorme pantegana di nome Attilio che fumava il sigaro leggendo il TIMES! Sono fuggita ignuda urlando per la via in preda al panico. Lo ammetto, è stata la mia più grande emozione in 25 anni di matrimonio ma non sopporto i roditori. Mi chiedo: Ma Bobbo che fa?”
P.S.:”Grazie della preziosa testimonianza ma laggiù in fondo vedo spiccare la scultorea figura di TARZAN l’eroico OMOSIMIA assoldato dalla ziunta per far fronte alla reale situazione di degrado ovviamente determinata dai pericolosi comunisti o anarco-insurrezionalisti!
Seguendo l’agile siluette tra le sterpaglie, tra un volo e l’altro di liana in liana, raggiungo l’eroe al centro del campo della SAN VIGIGLIO ormai sede dello ZOO delle Scimmie & Pappagalli (Vedi post 2010).
P.S.: "Jokken.. (nel mentre un efisema e un cancherazzo fuggono dai miei polmoni agitando i pugni e le valigie) caro eroe Tarzan è davvero difficile seguirla!"
TARZAN:" Tarzan fame di banane, tu no banana, tu andare a cagare!"
P.S.: " Ecco tre bollino blu del pregiato frutto ed ora mi dica: come contrastare i grebanari?"
TARZAN: "Ovvio, orrendo cane bianco, con DIOSSINA!"
P.S.:" Le fogne scoppiano nel borgo, migliaia di cacche invadono le vie. Come intervenire?"
TARZAN:" In Jungla pigmei fare cacche senza contrtollo. Io trovare piccoli uomini in Borgo e uccidere così problemo risolto ora. Ed ora andare tu, orrendo cane bianco, che io chiamare mia dona Jane per telefono internet per sexo virtuale. Addio ebete!"
P.S.:" Cari amici io vado a vendermi un rene. Haloa."
Nota: Borgo Dolomiti è il quartire vicino al mio. Ho molti amici li e sia ben chiaro non è mia intenzione offenderli ma metter in luce (scherzando) i problemi che da anni patiscono. ERRE.
domenica, luglio 03, 2011
DRAMMI ETRUSCHI D'ORIENTE: I VECCHI DROGATI DEI VITUPERATI GIARDINI ZEN.
Questa sera, mentre stavo curando le mie orchidee, sono stato raggiunto da un telegramma inviatomi da una concittadina. Colpito dalla profondità del messaggio inviatomi, ho congedato immediatamente il mio aiuto-giardiniere e dopo una profonda riflessione ho deciso di rendere edotti tutte e tutti i miei fraterni conzittadini della lagnanza a me esplicata. Senza tema posto per il benefizio ecumenico. Amen"
" Ignobile Erre sappia che io la detesto ma essendo una cittadina giudiziosa e rispettosa dell'intero ecumene etrusco, le invio codesta mia per aver un suo parere su un annoso problema che riguarda l'amata Adria. Chi le scrive è la Signora Adelina, anziana etrusca d'Oriente, madre affettuosa di un simpatico pargolo di nome Giobatta. Ebbene il mi figliuolo è un discreto manzo di 41 anni , 152 cm di altezza per 91 kg a secco, ignudo come un verme. Ragazzo probo, ingenuo, ligio ai doveri familiari, da alcune settimane soffre atrocemente per quanto accadutogli frequentando, negli uggiosi meriggi, i vituperati Giardini Zen. Ma andiamo per ordine. Sin da piccino Giobatta ha sempre avuto un sogno: diventare una famosa celebrità dello spettacolo o della televisione. Grazie ad una sua incredibile somiglianza con il cantante ADRIANO CELENTANO da vecchio, per la gioia delle genti si è sempre esibito nelle sagre paesane o ai matrimoni dei parenti cantando 24.000 baci e muovendosi come il noto molleggiato d'Italia. Dato l'ampio successo, all'età di 18 anni presentò domanda alla RAI per essere assunto come Sosia. Sfortunatamente la televisione pubblica, un pericoloso covo di bolscevichi, gli negò il giusto successo compromettendo seriamente l'autostima dell'adolescente. Per anni non si smosse da casa, impegnato a specializzarsi in "aspirante protagonista di reality show" grazie ad un corso per corrispondenza del prestigioso ISTITUTO RADIOELETTRA. Dopo anni di tribolazione e notevoli sacrifizi di ordine economico sopportati dalla nostra famiglia, lo sfortunato ziovine si presentò alla selezione per il GRANDE FRATELLO presso la discoteca MOCAMBO di Cavarzere. Sfortunatamente il locale in questione risultò chiuso per dissesti finanziari da alcuni anni e la convocazione risultò essere il frutto di un atroce ischerzo realizzato alle spalle del tapino da alcuni sbevazzoni etruschi. Fu una tragedia. Mio marito Ildebrando, un uomo tutto d’un pezzo, ebbe una violenta crisi esistenziale e dopo aver abbandonato il tetto coniugale cambiò sesso e a tutt’oggi si fa chiamare Giada e fa la parrucchiera a Salara. Io persi stima di me stessa e iniziai a bere di tutto, profumi compresi. Il povero Giobatta divenne scontroso e convinto di una persecuzione nei suoi confronti, decise di fare il mantenuto per tutta la vita. Anni di tribolazioni, continue e ripetute scenate familiari, denunzie da parte dei vicini che mal sopportavano i comportamenti bizzarri dello sfortunato jovine quali il girar nudo per il giardino e il tirar pietre alle macchine parcheggiate lungo la via. Dopo anni di SERT e sedute magiche presso il Fachiro Bundi, la situazione si stabilizzò. Giobatta era diventato un simpatico amorfo qualsiasi con scarse aspettative e nessun desiderio se non quello di molestare giovani diciottenni spacciandosi per un talent scout, nel biasimevole tentativo di circuirle. Suo unico vezzo il trascorrere inutili pomeriggi seduto ai giardini Zen a leggere la Gazzetta dello Sport. Tutto sembrava scorrer liscio ma da alcune settimane, forse complice il caldo estivo, i vecchi drogati sono ritornati ai vituperati GIARDINI ZEN. I senili debosciati, insensibili alla presenza di jovini madri, pargoli e perdigiorno come Giobatta, non perdono occasione per dedicarsi al consumo di pericolose droche!!!!!!!! Punture di oppiacei, assunzione di sostanze psicotrope e rutti e scoregge a volontà. Che dire dei pannoloni per incontinenti abbandonati nelle aiuole, rifugio per insetti nocivi e prolifici roditori? Mio figlio, povero lui, ha subito un grave ziok e da alcune settimane si rifiuta addirittura di consumare il suo fiasco di vino Scalambra consigliatoli dal SERT. Sconvolta sono andata allora dal novello sceriffo di Adria, il nobile etrusco doc ZIORZIO D’ANGELO a fare le mie rimostranze ma costui mi ha detto che era troppo impegnato nella lotta contro i ciclisti che quotidianamente invadono il Corso Vittorio Emanuele. Tutto ciò mi urta e mi rende stitica. Sono disgustata dalla politica e ho deciso che alle prossime elezioni voterò HITLER. Gradirei un suo commento fermo restando il mio palese disprezzo nei suoi confronti.
Jentile Adelina, capisco il suo cruccio e condivido con lei le preoccupazioni per i pannoloni abbandonati con poca decenza nelle aiuole dei vituperati giardini Zen. Detto ciò mi auguro che Ella finisca i suoi giorni terreni maledicendosi per aver dato alla luce un simile soggetto. Ora mi scusi ma inderogabili impegni mi obbligano a lasciarla alle sue inutili rimostranze. Addio.
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