Questa sera, mentre stavo curando le mie orchidee, sono stato raggiunto da un telegramma inviatomi da una concittadina. Colpito dalla profondità del messaggio inviatomi, ho congedato immediatamente il mio aiuto-giardiniere e dopo una profonda riflessione ho deciso di rendere edotti tutte e tutti i miei fraterni conzittadini della lagnanza a me esplicata. Senza tema posto per il benefizio ecumenico. Amen"
" Ignobile Erre sappia che io la detesto ma essendo una cittadina giudiziosa e rispettosa dell'intero ecumene etrusco, le invio codesta mia per aver un suo parere su un annoso problema che riguarda l'amata Adria. Chi le scrive è la Signora Adelina, anziana etrusca d'Oriente, madre affettuosa di un simpatico pargolo di nome Giobatta. Ebbene il mi figliuolo è un discreto manzo di 41 anni , 152 cm di altezza per 91 kg a secco, ignudo come un verme. Ragazzo probo, ingenuo, ligio ai doveri familiari, da alcune settimane soffre atrocemente per quanto accadutogli frequentando, negli uggiosi meriggi, i vituperati Giardini Zen. Ma andiamo per ordine. Sin da piccino Giobatta ha sempre avuto un sogno: diventare una famosa celebrità dello spettacolo o della televisione. Grazie ad una sua incredibile somiglianza con il cantante ADRIANO CELENTANO da vecchio, per la gioia delle genti si è sempre esibito nelle sagre paesane o ai matrimoni dei parenti cantando 24.000 baci e muovendosi come il noto molleggiato d'Italia. Dato l'ampio successo, all'età di 18 anni presentò domanda alla RAI per essere assunto come Sosia. Sfortunatamente la televisione pubblica, un pericoloso covo di bolscevichi, gli negò il giusto successo compromettendo seriamente l'autostima dell'adolescente. Per anni non si smosse da casa, impegnato a specializzarsi in "aspirante protagonista di reality show" grazie ad un corso per corrispondenza del prestigioso ISTITUTO RADIOELETTRA. Dopo anni di tribolazione e notevoli sacrifizi di ordine economico sopportati dalla nostra famiglia, lo sfortunato ziovine si presentò alla selezione per il GRANDE FRATELLO presso la discoteca MOCAMBO di Cavarzere. Sfortunatamente il locale in questione risultò chiuso per dissesti finanziari da alcuni anni e la convocazione risultò essere il frutto di un atroce ischerzo realizzato alle spalle del tapino da alcuni sbevazzoni etruschi. Fu una tragedia. Mio marito Ildebrando, un uomo tutto d’un pezzo, ebbe una violenta crisi esistenziale e dopo aver abbandonato il tetto coniugale cambiò sesso e a tutt’oggi si fa chiamare Giada e fa la parrucchiera a Salara. Io persi stima di me stessa e iniziai a bere di tutto, profumi compresi. Il povero Giobatta divenne scontroso e convinto di una persecuzione nei suoi confronti, decise di fare il mantenuto per tutta la vita. Anni di tribolazioni, continue e ripetute scenate familiari, denunzie da parte dei vicini che mal sopportavano i comportamenti bizzarri dello sfortunato jovine quali il girar nudo per il giardino e il tirar pietre alle macchine parcheggiate lungo la via. Dopo anni di SERT e sedute magiche presso il Fachiro Bundi, la situazione si stabilizzò. Giobatta era diventato un simpatico amorfo qualsiasi con scarse aspettative e nessun desiderio se non quello di molestare giovani diciottenni spacciandosi per un talent scout, nel biasimevole tentativo di circuirle. Suo unico vezzo il trascorrere inutili pomeriggi seduto ai giardini Zen a leggere la Gazzetta dello Sport. Tutto sembrava scorrer liscio ma da alcune settimane, forse complice il caldo estivo, i vecchi drogati sono ritornati ai vituperati GIARDINI ZEN. I senili debosciati, insensibili alla presenza di jovini madri, pargoli e perdigiorno come Giobatta, non perdono occasione per dedicarsi al consumo di pericolose droche!!!!!!!! Punture di oppiacei, assunzione di sostanze psicotrope e rutti e scoregge a volontà. Che dire dei pannoloni per incontinenti abbandonati nelle aiuole, rifugio per insetti nocivi e prolifici roditori? Mio figlio, povero lui, ha subito un grave ziok e da alcune settimane si rifiuta addirittura di consumare il suo fiasco di vino Scalambra consigliatoli dal SERT. Sconvolta sono andata allora dal novello sceriffo di Adria, il nobile etrusco doc ZIORZIO D’ANGELO a fare le mie rimostranze ma costui mi ha detto che era troppo impegnato nella lotta contro i ciclisti che quotidianamente invadono il Corso Vittorio Emanuele. Tutto ciò mi urta e mi rende stitica. Sono disgustata dalla politica e ho deciso che alle prossime elezioni voterò HITLER. Gradirei un suo commento fermo restando il mio palese disprezzo nei suoi confronti.
Jentile Adelina, capisco il suo cruccio e condivido con lei le preoccupazioni per i pannoloni abbandonati con poca decenza nelle aiuole dei vituperati giardini Zen. Detto ciò mi auguro che Ella finisca i suoi giorni terreni maledicendosi per aver dato alla luce un simile soggetto. Ora mi scusi ma inderogabili impegni mi obbligano a lasciarla alle sue inutili rimostranze. Addio.
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