lunedì, giugno 27, 2011

GRANDI OPERE ETRUSCHE D'ORIENTE: IL TRAFORO DELLA TERRA.






Mentre la crisi economica non allenta la morsa sull’intero globo, creando disagi e malumori nei mercati finanziari, nella Capitale Etrusca d’Oriente la nuova ziunta non perde tempo in inutili battibecchi e con virile sicumera inverte l’ordine mondiale del trend economico dando via al grande piano di opere di carattere infrastrutturale, mirate ad un risorgimento economico e sociale, atto a ridar lustro all’importanza fondamentale del centro basso polesano. Colpito positivamente da tanto ardore, ho inviato immediatamente il fido Pino Sbando presso i cantieri di Piantamelon dove febbrilmente i lavori procedono a piè lesto. Certo di fare un utile servizio alla comunità etrusca d’Oriente posto senza remore.


Pino Sbando: “Jentili concittadini, mi trovo presso la località Piantamelon dove da alcune ore la poderosa trivella, tutta made in Adria, ha iniziato a penetrare nell’argilloso terreno sprofondando alla velocità di un metro al giorno. Stupito dall’imponenza del mezzo meccanico, ho perso alcuni litri di bave dalla bocca prima di riavermi e grazie ad un pass finto, fornitomi dal guardiano del cimitero di Adria, ho raggiunto il direttore dei lavori Orternsio Badalon per una intervista che ci permetterà di saperne di più su questo ambizioso progetto. Ebbene Sig. Ortensio, eccoci qua innanzi a questa mirabolante trivella che nel suo assordante stantuffare meccanico viola madre terra ma non per offenderla ma per congiunger le genti!


Ortensio Badalon: “Eh? Ma che sta cianciando……. (rivolgendosi ad un tecnico di passaggio che conduce una carriola) Beppino chi ha fatto passare quest’ubriaco?”


Il tecnico: “ Come chi! E’ stato tuo fratello Mariano che gli ha dato il pass in cambio di cinque kili di bisati, robe da matti!”


O. B.: “Porca troia….vabbè… si mi dica pure, ma l’avverto sono molto impegnato e non ho quindi molto tempo da dedicarle anche perché alle 18 vorrei drogarmi in santa pace presso i miei alloggi.”


P.S.:” Nel ringraziarla per la sua cortesissima disponibilità le chiedo subito se possiamo avvicinarci al titanico mostro d’acciaio per contemplarne la maestosa perfezione che tanto lustro da all’ingegneria etrusca d’Oriente.”


O. B.: “ Si d’accordo ma veda di mettersi il caschetto anti-infortunistico cribbio, siamo in un cantiere qua mica all’oratorio a bere spume al cedro!”


P.S.: “ Ops, ha ragione. Ma scusi è di cartone!”


O.B.:” Eccolo qua il comunista, sempre a criticare! Lo metta e non rompa i coglioni, Cristo Santo!”


P.S.:” Ora che mi sento più sicuro le chiedo: Ci può spiegare in pochi sintetici concetti il progetto?”


O.B.: “ Guardi tutto inizia una sera ad una cena pre-elettorale a casa del Geometra Lavandino. Ebbene, dopo l’ottavo salame e la quattordicesima portata di vongole, si è iniziato a discutere di economia. Il Polesine, terra bistrattata, per molti secoli è stata in mano ai pericolosi Marxisti-Leninisti i quali incapaci di pensare ad un degno sviluppo non hanno saputo far altro che vivere di contumelie, favoritismi, ingiurie contro gli avversari, nepotismo e incapacità manifesta di dare risposte alle plebi. Ad Adria ancor peggio. La risposta a tanta inerzia sta in un’unica soluzione: l’agire. In quel cenacolo sono state gettate le basi di una poderosa ripresa basata sulla competenza, sulla volontà e anche una sfacciata irriverenza nei confronti di un sistema vetusto nonché ammuffito. Alla 37^ Peroni, infatti, il Geometra Lavandino ha proposto questo ardimentoso progetto: IL TRAFORO DELLA TERRA, Jokken! “


P.S.:” Ma dove sbucherà e soprattutto a cosa serve?”


O.B.:” Ma che ne so! In Australia o in mezzo all’Oceano, saranno mica cazzi miei! Comunque sappia che qui ci lavoreranno 75.000 persone a tempo pieno, un vero polmone economico. 3.000 imprese etrusche, 128 consorzi, 800 piadinari, 59 Consigli di Amministrazione e molte altre opportunità per dar regime al volano economico.”


P.S.:” Immagino che finanziare un’opera del genere abbia comportato un piano estremamente complicato per il recupero delle risorse. Come avete fatto?”


O.B.:” Sebbene non sia il mio capo le rispondo volentieri. Abbiamo reperito sul mercato milioni di confezioni del famoso giuoco MONOPOLI e stampigliando sulle banconote accluse nella confezione la dicitura “ESIGIBILI DAL COMUNE DI ADRIA”, abbiamo emesso titoli esigibili nel 20.350 d.c. con un saggio di interesse del 78% a partire dal 12° anno. Uno scherzone ma pensiamo abbia successo. Le anticipo però che siamo sicuri di poter onorare il debito, in quanto Lord Mainardo una sera scartando un bacio Perugina nel cartoccio ha trovato scritto il seguente vaticinio: “Nel centro è l’oro”. Mi sembra chiaro che passando per il centro della terra troveremo tanto oro, tanti rubini, tanti topazi, tanti brillanti che con il tesoro della Regina di Saba ci stroseremo volentieri il culo! Ah ah ah ah…….. piaciuta la battuta finissima?”


P.S.: “Le assicuro che sono letteralmente sconvolto.”


O.B.: “Bene adesso basta che sono stufo di star qua a girarmi i pollici con un simile fallito quale lei è e preferisco bermi un Averna da solo in santa pace. Addio.”


P.S.: “E’ stato un piacere. Cari amici un sincero Haloa a tutti voi.”



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