mercoledì, marzo 25, 2009

QUEZITO EXZISTENZIALO DI BABBOGGIANNI.


Erano circa le 19.30 di questa sera quando sono stato raggiunto da un messaggio a priorità assoluta inviatomi da un vecchio amico di mille battaglie baresche: BABOGGIANNI. Colpito dalla sua missiva ho sospeso l'esperimento che stavo eseguendo e senza tema posto il suo angoscioso dilemma. "Caro Erre,vecchio amico, insuperato poeta, uomo virile, domatore di fiere estinte, maestro nell'arte della cetra nonché sublime scultore, chi ti scrive col core in mano sono io.... il tuo fedele amico BABBOGGIANNI. Non mi voglio dilungare nella rimembranza delle nostre bischerate di juventus ma tosto passo ad esporti il mio dilemma di carattere exzistenzialo nonché giuridico fidando pure nel tuo studio legale composto dall'esimio Piero Cadavere Pacciani e lo stimato Er Canaro. Ebbene nel 1924 o 1958,non ricordo bene, una nota ditta di abbeveraggi per assetati emise pubblico bando per un posto di "vecchio inutile disposto a ricoprire il ruolo di dispensatore di doni natalizi per finta" riconoscendo in me le caratteristiche salienti del bando di concorso mi proposi immediatamente. Ricordo ancora, come fosse ieri, di quando mi imbarcai su un cargo battente bandiera liberiana diretto negli Stati Uniti d'America. Giunsi in quel d'Atlanta carico di speranze e progetti tra i quali per valenza spiccava quello di diventare meeeliardario de dollari da spendere a dhone nude. Fui il primo e il signore che colloquiò con me mi disse che di certo il posto sarebbe stato mio. Ma il vile destino era in agguato. Pochi giorni dopo, mentre io scialacquavo le mie poche risorse in locali di infima qualità speranzoso nei prossimi introiti monetari, un raccomandato dalla curia vescovile di Nuova York segretamente finanziato dalla cricca demogiudoplutomassonica si presentò al colloquio di lavoro con il buffo nome di BABBO NATALE. In barba ai requisiti, spinto dalle raccomandazioni il meschino ottenne il posto nonché le laute provvigioni che mie dovevano essere. La mia vita divenne da allora insopportabile. Cadi in somma disperazione perdendo ogni rispetto in me stesso. Divenni un affezionato frequentatore di cinodromi, un crapulone senza ritegno e persi anche la fede in Buddo che a caso per decenni ebbi ad adorare. Ramingo per gli stati della repubblica pluristellata conobbi il degrado e l'abbandono ma circa un mese fa ebbi la fortuna di leggere il tuo splendido manuale di DIRITTO CIVILE PENALE AMMINISTRATIVO IN SEI PAGINE. Folgorato dalle tue cristalline interpretazioni comparate non ho saputo trattenermi dal chiederti consiglio e ti chiedo: ci sono possibilità che io possa perorare e vincere la mia giusta cauza collaambizione di potermi destreggiare nei cieli dicembrini alla guida di una slitta trainata da 12 renne che corrono nell'aria senza sforzo trainandomi completamente ubriaco ed ebbro dei miasmi della mia scarza igiene intima?. Ti abbraccio con stima, tuo BABBOGGIANNI" Caro Babboggianni ti ringrazio per le vibrate quanto dovute parole di stima ma è con mio sommo dispiacere che ti devo dire che (auscultate le opinioni di Piero Cadavere Pacciani ed Er Canaro) non ci sono speranze per te. Sei un orrido orco, un abominevole ritaglio della società civile e non sei degno di appartenere al consorzio umano. Tu non puoi capire il mio dispiacere ma ti prego: buttati sotto un treno. Tanto ti dovevo, ciao. ERRE.

1 commento:

Wil ha detto...

Certo che i veri amici di una volta ...