Museo dei pezzi da 90: JOVAN RASKOVIC

Da alcuni aficionados, attualmente ricoverati al manicomio navale di Savona, mi giunge la preghiera di riaprire la rubrica "pezzi da 90" e per non deluderli voglio loro proporre uno dei miei idoli: JOVAN RASKOVIC.

Ma chi è Jovan Raskovic?

Ebbene il nostro eroe è il fondatore del Partito dei Serbi di Croazia. Di bello Jovan lavora all'ospedale psichiatrico di Sibenik (Sebenico) e alle prime avvisaglie di dissoluzione della MITICA JUGOSLAVIA fa suo il motto "là dove ci sono i Serbi, c'è la Serbia". Detto fatto e dal mattino alla sera butta su sto bel partito. Detta tra noi Raskovic non è un ultrà, è un pragmatico e addirittura manifesta a quel loscone di Tudjman la disponibilità a riconoscere la Repubblica di Croazia purchè garantisca autonomia politica e culturale alle enclave serbe. Ma perchè Raskovic è un genio moderno? Perchè è un degno idolo dei mallabbiè? Tosto rispondo evidenziando quanto da lui scritto nel suo introvabile libro IL PAESE MATTO.

Cito: " I Croati, feminilizzati dalla religione cattolica, soffrono di un complesso di castrazione che li porta ad una totale incapacità di esercitare la minima autorità. Umiliazione che compensano con la loro grande cultura. Quanto ai Musulmani di Bosnia Erzegovina e delle regioni vicine, sono vittime, direbbe Freud (il noto cocainomane), di frustrazioni rettali che li inducono ad ammassare ricchezze e a rifugiarsi in comportamenti fanatici. Infine i Serbi, ortodossi: popolo edipico che tende a liberarsi dell'autorità del padre. Risiede in questa capacità di resistenza il loro coraggio di guerrieri, sono i soli in grado di esercitare una reale autorità sugli altri popoli della Jugoslavia. Non deve stupire che si sviluppi in questi paesi una situazione di odio totale e paranoia". Pochi giorni dopo in una conversazione la quale doveva rimanere segreta il nostro mitico eroe sostiene al proprio interlocutore: "..... i Serbi sono un popolo di pazzi, se lo lasci dire da uno psichiatra!" VOTO 10.