Stupore ed invidia stamane tra le plebi etrusche quando è stato dato l'annucio via etere della costruzione nella città di Rovigo di un imponente pupazzone di neve ritraente l'ormai nota mascotte rodigina BERSAGLIOTTO. Alto 42 metri, l'imponente pupazzo, è stato eretto nella centralissima Piazza Vittorio Emanuele per la gioia e l'orgoglio cittadino. I lavori, febbrili, sono iniziati ier sera alle prime avvisaglie della tormenta di neve che si è abbattuta nel Polesine. Uno stuolo di volenterosi zittadini con la passione per la scultura e le bevande alcooliche, si sono immediatamente attivati per erigere il monumento il quale alle prime luci di questa pallida giornata dicembrina è stato inaugurato tra la gioia e il tripudio degli improvvisati artisti. " E' stata dura..." ci confessa ZINETTO CAVEDAN uno dei promotori dell'originale iniziativa, "....ma questa ce la invidieranno tutti......un mio amico mi ha detto che si vede anche dai Colli Euganei! Si fottano gli etruschi....Solo noi abbiamo il Bersagliotto di Neve!!". Una vena di sano campanilismo compiaciuto la ritroviamo anche nelle parole di ASTOLFO VENDEMMIATO, di professione frequentatore di sale ippiche, il quale ha dichiarato commosso:" Per noi zente di Rovigo il BERSAGLIOTTO è una figura che ci identifica collettivamente. Se potessi un giorno diventare come lui si realizzerebbe il sogno di tutta una vita!". Ma non tutti sono concordi. Infatti stamane uno sparuto gruppo di contestatori si è presentato in piazza urlando ai quattro venti: "NO SEMO AL ZIRCO, BUTE' ZO CHEL PAJAZO!". Dopo alcuni momenti di tensione culminati in un reciproco scambio di palle di neve tra le due fazioni, la calma è stata riportata dal Sindaco Melchiorri il quale si è presentato a bordo di una slitta trainata da 12 vigili urbani. Ancora in vestaglia da camera e babucce il primo zittadino ha esortato i più facinorosi a chetarsi e dopo un breve saluto si è appisolato in piedi sulla slitta. Sbigottiti i contendenti sono stati colti da una profonda malinconia e quindi si sono recati nei vicini bar ad ubriacarsi fraternamente. Musi lunghi intanto nei corridoi di Palazzo Tassoni ad Adria, dove la notizia non è stata presa bene dal Sindaco Bobo. "E' un colpo basso..." ha confessato al prode Pino Sbando il primo cittadinno etrusco, ".... adesso co' sta storia del pupason molti possibili visitatori della Capitale Etrusca d'Oriente si orienteranno verso Rovigo e i suoi negozi! Ma sapremo reagire con una serie di degne iniziative quali il "Siluro di Ghiaccio" e la posa della prima pietra della metropolitana Etrusca!"
Il popolo etrusco attende ed intanto si è già formato il "comitato per il ritorno della sede vescovile ad Adria".