Tragico epilogo di una tormentata storia d'amore questa mattina in un lussuoso appartamento della capitale etrusca. AGOSTINO CANELA e la Signora SOUMOKO KATANABE sono stati trucidati dal Maestro di TUTTE le arti marziali giapponesi AKIRA SHIMITZU. Ma andiamo con ordine. Circa un anno fa i due freschi sposi nipponici sono arrivati nella ridente città bassopolesana per divenirvi stimati cittadini. Lei, una procace venticinquenne di Osaka, insegnante di teatro NO con un contratto quinquennale con la compagnia "I buontemponi"; lui, apprezzato maestro di arti marziali apre una frequentatissima palestra dove agli allievi insegna la mossa su come spaccare la roccia con la testa. Tutto sembra filare liscio ma il bizzarro destino incombe. Circa tre mesi fa, come suo solito, la Signora Katanabe si reca al bar (di cui non menzioneremo il nome) per consumare la consueta colazione a base di pesce palla crudo, rafano e budino di riso freddo. Colta dallo stimolo di fare una puzzetta, ligia alla rigida educazione nipponica, la signora si apparta alla toilette. Per fare questo deve passare per una saletta interna del locale dove il fato le fa incrociare lo sguardo con il Canela. Agostino Canela è un giovane di 23 anni con la testa piena di sogni al suo primo giorno di lavoro. Nel suo futuro si immagina pilota di formula uno ma per il momento si arrangia con lavoretti precari. E' al suo primo giorno di lavoro in bar e sta tirando a lucido i tavolini dove la sera prima alcuni ubriachi hanno vomitato. Un vero colpo di fulmine che stordisce i due. Per l'emozione la signora Katanabe rilascia il peto, particolarmente ammorbante, che determina la morte di un Merlo Parlante di nome NEMO mascotte del bar. La storia clandestina ha inizio. I due, approfittando dei duri impegni del Maestro, si ritrovano ogni pomeriggio tra le lenzuola della coppia giapponese dove si donano reciprocamente le gioie dell'amore fisico. Tutto fila liscio fino a questa mattina quando sono stati trovati i corpi degli sventurati amanti. Infatti ieri sera il Maestro, dopo aver troppo precocemente finito le rocce da colpire in palestra, ha congedato i propri allievi e ha deciso di rincasare in anticipo per meditare in compagnia della sposa. Rientrato ha trovato il Canela tra le braccia della moglie e colto da un raptus di gelosia ha sguainato una katana riducendo a fettine i due malcapitati. Fatto ciò si è seduto sul tatami e ha bevuto una tanica di grappa di riso prima di decidersi questa mattina ad avvisare la polizia. Sbigottimento ed incredulità tra la popolazione ma anche tanta paura. A quanto seri provvedimenti per regolare il flusso dei giapponesi, si chiedono irati molti cittadini.
domenica, novembre 16, 2008
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3 commenti:
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