Problemo exiztenzialo 5918

Mi scrive Gianbattista da Bolzano una missiva piena di tristezza che immediatamente posto.

"Caro Erre so che da tempo sei diventato per acclamazione pubblica sottoposta a ostracismo il patrono dei guidanti autoveivoli a combustione oltre ad essere il santo protettore di cocchieri, postiglioni, aurighi. Ebbene mi chiamo Gianbattista è faccio il tassista a Bolzano la capitale italiana degli ITLE'. Ora, ogni volta che giro per la città altoatesina col mio taxi, sempre vuoto e non mi spiego il motivo, immancabilmente i vigili, i gendarmi del regno e gli schiuzzen in braghe di cuoio, mi buttano0 fuori la paletta e mi fanno la prova del tasso alcoolico. Io sono un bravo ometto con a casa tre mostri da nutrire e se non raccolgo ignari passanti sul mio mezzo come potrò assolvere al mio compito di padre. Ti prego aiutami non vorrei finire come molti altri colleghi a chiedere la questua davanti alle chiese o a fare il fenomeno al circo. Fiducioso in te ti estendo una mia calda alitata."

Gentilissimo Gianbattista quanto tu mi scrivi mi rattrista il cuore ma è pur vero che co na ghigna simile gli affari non possano andar bene. L'amico Ves Craven (mio ospite di mille cene) sono certo nutra dell'interesse nei tuoi confronti. Per il momento ti esorto di chiuderti nel tuo garage con il motore acceso ed attendere il dolce sonno figlio del riposo del giusto. Sempre a tua disposizione: Erre.