lunedì, novembre 27, 2006
CONFESSIONI DI UNA MASCHERA
Mi scrive una commossa lettera l'amico Gaetano che volentieri pubblico:
" Caro e stimatissimo Erre, sapendoti grande orientalista; sapendoti plurilaureato in teologia; sapendoti conoscitore di chiese, moschee, templi, alberi totemici, feticci woodo; sapendoti occultista provetto nonchè esorcista di prim'ordine; sapendoti pure noto avezzo al vizio e alla crapula, sapendoti tutto ciò ho deciso di prender mano alla penna e al calamaio e vergare su papiro questa mia missiva chiedendoti aiuto nella speranza che tu non sia oberato da impegni inderogabili. Orbene Mi chiamo Gaetano e fin qui nulla ci sarebbe di strano ma io celo un segreto che non posso più rattenere in gola e come urlo incontrollabile sfogo su questo foglio un mio cruccio. Da anni ormai vivo relegato in una cascina nel reggiano ove prigioniero vengo sottoposto ad ogni sorte di angheria dal mio terribile fratello. Ho scritto per lui canzoni, addobbato palchi, pulito cessi e svuotato pappagalli pieni di piscia. Per lui ho rinunciato all'arte del balletto riducendomi a fare il buffone alle fiere cittadine per poche copeche nella miserabile imitazione di Ridolini. Ora basta, voglio rivendicare la mia identità: IO SONO GAETANO FERRETTI e sotto il cerone di questa buffa maschera riconoscerai subito la somiglianza al mio famoso fratello. Ti volevo chiedere se faccio bene a svelare tutto ciò dato che dopo l'ultima sconvolgente iniziativa di mio fratello non vorrei metterlo troppo in imbarazzo! Che mi consigli?"
Caro Gaetano dopo le ultime rivelazioni fatte dal tuo noto fratello credo che tu possa rimanere col tuo bel trucco in volto e invitare il tuo fratello ad esibirvi presso il circo BUNDI nel mumero dei DUE PAGLIACCI. Certo del notevole successo mi attendo un biglietto omaggio per la prima uscita e comunque sia estendi pure un affettuoso Va a Cagare al tuo degno fratello.
lunedì, novembre 20, 2006
Autocritica
sabato, novembre 11, 2006
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